Formazione completa e Filosofia della Qualità
Un Dialogo tra Humboldt e Pirsig
Wilhelm von Humboldt e Robert M. Pirsig, pur mossi da contesti e obiettivi differenti, condividono un’intuizione fondamentale:
La formazione autentica nasce dall’integrazione di libertà, responsabilità e di un continuo dialogo tra sapere e fare.
Per Humboldt, l’università è innanzitutto spazio di libertà in cui ciascuno coltiva la propria Bildung ovvero una crescita simultanea di competenza specialistica, coscienza culturale e responsabilità etica. La didattica e la ricerca non viaggiano su binari distinti, ma si alimentano reciprocamente, dando forma a menti autonome e critiche, capaci di assumersi la responsabilità del proprio percorso di conoscenza.
In maniera sorprendentemente affine, Pirsig propone, attraverso il racconto della manutenzione di una motocicletta, una filosofia della Qualità che impone al singolo un impegno analogo: conoscere molto bene gli strumenti non è un semplicistico esercizio tecnico, ma un atto di libertà interiore. Il gesto di avvitare una vite o di scegliere il lubrificante più adatto non è mera applicazione di un protocollo, bensì un momento di presenza totale, in cui si sperimenta la Dynamic Quality, l’onda creativa che dà vita a ogni innovazione.
L’idea di verità pragmatica "Funziona, quindi è vera" che Pirsig pone al cuore del proprio ragionamento richiama l’imperativo humboldtiano di verificare la validità delle conoscenze sul campo, senza rinchiudersi in astrattezze. Così, l’analisi razionale e l’intuizione estetica, lungi dall’annullarsi a vicenda, si fondono in un flusso unico di attenzione: la manutenzione diviene forma di meditazione attiva, capace di restituire agli oggetti tecnici una dimensione di dignità e di senso.
Anche nel rapporto con le istituzioni, i due pensatori individuano un equilibrio analogo: per Humboldt, uno Stato che garantisca risorse e minima regolazione, ma che si autocontrolli per non appiattire la creatività accademica; per Pirsig, protocolli e schemi statici Static Quality Patterns che conservano il sapere, a patto di non soffocare l’impulso innovativo della Dynamic Quality.
Il bilanciamento tra tradizione e innovazione che sia nelle aule universitarie o nelle officine diventa un modello di formazione integrale. Permette di generare menti capaci non solo di interpretare le regole esistenti, ma di superarle con creatività, responsabilità e, appunto, Qualità.
In questo modo, la tecnologia non è più un freddo strumento da subire, ma un compagno di viaggio attraverso cui dare forma a un sapere vivo, capace di elevare tanto l’individuo quanto la comunità.